E se nessuno fosse mai partito? Cronache e fantasie dell’esplorazione

Il viaggio, questa volta, è tra le pagine delle «Meravigliose avventure», il catalogo della mostra allestita a Modena con preziosi documenti della Biblioteca Estense Universitaria e dei Musei Civici, fino al 6 gennaio 2019. Il volume, a cura di Martina Bagnoli e Annalisa Battini, raccoglie lettere, disegni, mappe, trattati storici e scientifici dal XV al XVIII secolo su Asia, dell’Africa e Americhe. I resoconti di viaggio, oggi surclassati da strumenti di comunicazione mordi e fuggi, furono per secoli finestre aperte sul mondo utili non soltanto per soddisfare la curiosità dei comuni lettori (non erano tanti, all’epoca, ovviamente), ma anche come strumenti di studio. Molti furono tradotti e ristampati, le illustrazioni accendevano l’immaginazione popolare enspesso venivano vendute a parte come quadretti da appendere alla parete.

Potremmo immaginare una civiltà priva dell’esperienza dell’esplorazione?

Resoconti di avventurieri, mercanti, scienziati, missionari e pellegrini compongono in questa mostra un fittissimo reticolato culturale intessuto di curiosità, avidità, fede, sangue, lacrime e stupore . Non mancano situazioni improbabili come le fantasticherie di Jean de Mandeville nel «Libro delle Meraviglie»(1480) elaborate dai racconti di altri viaggiatori. Qualcuno insinua persino che de Mandeville, non si sia mai mosso da casa.

Cuffia cerimoniale - Brasile, indios Mundurucucù, e Il re dell’Abissinia incisione dal libro di Thomas Salmon su paesi e popoli del mondo - Alle pagine 177 e 222 del catalogo «Meravigliose Avventure», Panini editore - Fotografia di Irene Cabiati

Lettere e reportage

Tra gli scritti, l’«Itinerarium»(1358) del pellegrinaggio del poeta Petrarca a Gerusalemme e la celebre «Epistula» (1493) di Cristoforo Colombo diretta al tesoriere della corte spagnola, che descrive l’indole amichevole degli abitanti delle isole «indiane» appena scoperte, mentre Pizarro nella sua «Lettera» (1535) fa un dettagliato resoconto delle ingenti ricchezze da sottrarre agli Inca.

L’«Itinerario» (1523) di Ludovico de Varthena, che si mise in viaggio per il piacere di vedere il mondo (Siria, Arabia, Persia e Ethiopia), è un famoso reportage: de Varthena, imparò l’arabo e si confuse fra i pellegrini alla Mecca. Fu uno dei pochissimi europei a non farsi smascherare.

E’ un reportage anche il «Giro del mondo» (1728) del giurista calabrese Francesco Gemelli Careri che, deluso dalla professione, si incamminò a Oriente: ricevuto alle corti del Gran Mogol e della Cina, raggiunse le Filippine e poi il Messico. Pare che i suoi volumi abbiano ispirato il «Giro del mondo in 80 giorni» di Jules Verne.

Visitatori alla mostra «Meravigliose Avventure». Sullo sfondo, uno dei disegni di Paolo Bacilieri - Fotografia di Irene Cabiati

Enciclopedie

Alla missione di evangelizzazione in Cina, il gesuita Matteo Ricci affiancò con successo la ricerca e la divulgazione scientifica,in particolare matematica e astronomia. Il dotto sacerdote trovò alla corte imperiale cinese un’accoglienza così generosa da convincerlo a fermarsi per tutta la vita. Tra le sue opere, i «Commentari della Cina» e le «Lettere», interessante monografia della Cina del Cinquecento. E’ uno dei tanti trattati che arricchiscono questa variegata raccolta fra cui spicca «Delle navigationi et viaggi» (1550), l’enciclopedia del viaggio di Giovan Battista Ramusio: l’ illuminato diplomatico della Repubblica di Venezia raccolse i memoriali di viaggiatori dall’età classica al Cinquecento. Si affianca bene ai 27 volumi della enciclopedia (1766) dei popoli di tutto il mondo compilata da Thomas Salmon con il contributo di antichi e moderni viaggiatori.

Estenuante l’attività di Hiob Ludolf che, fra mille difficoltà, compilò la «Grammatica Ahetiopica» (1702). Cercò di risolvere alcuni problemi con l’aiuto dell’amico etiope Gregorius. Ma questi si dimostrò piuttosto insofferente, all’idea che uno straniero volesse imporre delle regole grammaticali alla lingua della sua gente.

Un disegno di Maria Sibylla Merian, entomologa e pittrice tedesca - A pagina 225 del catalogo «Meravigliose Avventure», Panini editore - Fotografia di Irene Cabiati

Illustrazioni

I disegni del fumettista Paolo Bacilieri, che intervallano il percorso della mostra, si affiancano ad acquerelli e incisioni d’epoca trasformando questo catalogo in un viaggio nei viaggi. Segnalo la tavola dell’«Atlas Historique» curato da Henri Chatelain. Raffigura la battaglia a dorso di cavalli ed elefanti combattuta per la conquista (1660) dell’impero Mogul da parte di Aurangzēb contro i fratelli e il padre, il Grand Mogol, artefice del Taj Mahal ad Agra.

Emozionanti i disegni della coraggiosa Maria Sibylla Merian, entomologa e pittrice tedesca. Guidò, con molta tenacia e senza alcun finanziamento, la spedizione scientifica in Suriname dove invece gli indigeni collaborarono generosamente. Nel 1706 tornò in Europa con i suoi disegni considerati tra i migliori mai eseguiti.

Un particolare della Tabula anemographica dove i venti di Est hanno la pelle nera. Mappe esposta a Modena - Fotografia di Irene Cabiati

Mappe e mappamondi

Anche mappe, mappamondi e planisferi raccontano storie. Come il Mappamondo Catalano (1460) che, in un cerchio di 11cm circoscrive Europa, parte dell’Africa e dell’Asia con sue raffinate illustrazioni, le citazioni dai racconti di Marco Polo e le immancabili figurine di sirene, giganti e pigmei. O la Carta Castiglioni (1525), attribuita al cartografo Ribero, il quale aveva il compito di aggiornare le carte geografiche della corte spagnola.

E ancora, l’Atlas Maritimus di Jan Jansson (1650) con mappe in cui la California è un’isola e una splendida Tabula anemographica dove i venti di Est hanno la pelle nera.

MERAVIGLIOSE AVVENTURE - RACCONTI DI VIAGGIATORI DEL PASSATO, A CURA DI MARTINA BAGNOLI E ANNALISA BATTINI,

FRANCO COSIMO PANINI EDITORE, 256 PAGINE, 20 EURO